Un’architettura finanziaria per gli investimenti al di fuori dell’UE

Il 12 settembre, la Commissione europea ha presentato le azioni per un modello di governance più efficace e una maggiore collaborazione tra gli operatori dello sviluppo multilaterali e nazionali.

Per garantire che l’Unione europea mantenga i suoi obiettivi di politica esterna e che il denaro dei contribuenti sia speso in modo efficiente, la Commissione è pronta a fornire orientamenti politici e una sorveglianza più forti quando si tratta di decidere in merito all’utilizzo della garanzia di bilancio dell’Unione per gli investimenti esterni — senza assumere i compiti di una banca di sviluppo.

Inoltre, la Commissione propone un maggiore coordinamento iniziale con gli Stati membri per parlare con una sola voce nelle strutture di governance delle istituzioni finanziarie internazionali e rispondere meglio agli obiettivi dell’UE in materia di finanziamento allo sviluppo. Ciò potrebbe, a lungo termine, aprire la strada a una votazione congiunta in seno al consiglio di amministrazione della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo a nome di tutti gli Stati membri dell’UE.

Infine, l’UE dovrebbe istituire una piattaforma per gli investimenti esterni nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP), che riunisca tutti i programmi e gli strumenti di investimento esterno del bilancio dell’UE in un’unica piattaforma.

Spetterebbe alla Commissione e agli Stati membri fissare le priorità settoriali e geografiche, affidando a esperti indipendenti la realizzazione delle valutazioni del rischio dei programmi e dei portafogli di progetti. La Banca europea per gli investimenti — che è partner dell’UE negli investimenti — e le altre istituzioni di finanziamento allo sviluppo, sulla base delle rispettive competenze, avrebbero un accesso diretto alla garanzia dell’Unione per fornire il massimo valore aggiunto sul terreno.

La Commissione avrebbe la responsabilità di verificare che le riserve di progetti siano conformi alle politiche e della gestione complessiva dell’impiego della garanzia dell’Unione, senza tuttavia effettuare operazioni bancarie.

La Commissione riunirà nell’ottobre 2018 tutti i soggetti interessati, tra cui gli Stati membri, le istituzioni di finanziamento allo sviluppo e gli altri portatori di interessi, al fine di rendere operative il più rapidamente possibile le azioni presentate oggi.

Questo non pregiudica i negoziati in corso sul futuro strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale che la Commissione ha proposto nel giugno 2018 con una dotazione di 89,2 miliardi di € provenienti dal bilancio dell’UE.

La proposta prende in esame gli strumenti finanziari più appropriati per un dato contesto, quali sovvenzioni, strumenti finanziari e garanzie, presi singolarmente o in combinazione tra di loro. Essa integra il modello del piano per gli investimenti esterni e amplia il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, fornendo una nuova garanzia per le azioni esterne fino a 60 miliardi di €. La proposta è attualmente oggetto di negoziato tra il Parlamento europeo e gli Stati membri in sede di Consiglio.

Per ulteriori informazioni: Piano europeo per gli investimenti esterni